Archivio mensile:Ottobre 2014

Auto aziendali: dal 3 novembre 2014 sanzioni per chi non aggiorna la carta di circolazione

Il comodato entra a far parte del codice della strada. E lo fa dal 3 novembre 2014.
Da quella data infatti sarà obbligatorio comunicare alla Motorizzazione, chi è che ha nella propria disponibilità (chi lo utilizza) un veicolo che non sia di propria proprietà per un periodo che vada oltre i 30 giorni. La variazione verrà annotata sulla carta di circolazione con un tagliando.


Sanzioni
Una multa da 705 euro. La nuova norma è stata introdotta per la lotta all’elusione fiscale, ovvero l’intestazione fittizia di veicoli, pratica piuttosto diffusa in Italia.
Familiari esclusi
La norma prevede l’obbligo di comunicazione all’Archivio di atti diversi dal passaggio di proprietà, costituzione di un usufrutto, contratto di leasing. Esentati dagli obblighi di comunicazione i familiari conviventi e quindi, per esempio, i casi di uso del veicolo del coniuge o dei genitori. Che però hanno la facoltà di fare la comunicazione alla Motorizzazione. Per il resto invece sono molte le fattispecie in cui l’obbligo vale: si va dal cambio di denominazione di persone fisiche (caso raro) a quello di persone giuridiche, come società che mutano da Srl a S.p.A, ben più frequente. Ma i casi più diffusi sono quelli che riguardano le auto aziendali lasciate ai dipendenti per periodi oltre i 30 giorni o gli affitti a lungo termine.
Non retroattiva
Una fetta importante di veicoli che circolano in Italia è proprio rappresentata dai veicoli affittati a lungo termine.
Ma l’obbligo non ha valore retroattivo, non riguarda i contratti già in essere. La norma riguarderà tutto quello che è oggetto di contratto dal 3 novembre 2014 in poi.
Costo
L’ aggiornamento presso l’Archivio nazionale dei veicoli non è gratuito. Infatti chi deve comunicare la variazione deve pagare due bollettini di conto corrente: 16 euro per l’imposta di bollo e 9 euro di diritti della motorizzazione.
Novità
Viste le criticità della prossima scadenza il Minitero dei Trasporti con circolare del 27/10/2014 ha precisato che sono da ritenere certamente esclusi dall’obbligo comunicativo tanto il caso dei veicoli in disponibilità promiscua a titolo di benefit (retribuzioni in natura), quanto l’ipotesi di più dipendenti che si alternino nell’utilizzo del medesimo veicolo. L’obbligo rimane, in sostanza, solo per la (rara) situazione in cui il veicolo venga concesso in comodato gratuito esclusivo al dipendente, collaboratore, amministratore o socio fermo restando che, in quest’ultimo caso, l’adempimento si sovrappone ad altri adempimenti fiscali.

Al via in Emilia-Romagna il bonus occupazionale

I datori di lavoro che assumono con un contratto a tempo indeterminato giovani fino ai 29 anni che hanno aderito al programma Garanzia Giovani possono ora usufruire di un bonus occupazionale.


L’importo varia tra i 1.500 euro e i 6.000 euro ed è calcolato in base al profiling (la valutazione della distanza del giovane dal mondo del lavoro realizzata dal Ministero attraverso dati forniti dal centro per l’impiego dopo il colloquio conoscitivo e  indicatori economici regionali).
L’incentivo, che sarà fruibile mediante conguaglio mensile con i contributi previdenziali, spetta per le assunzioni effettuate dal 3 ottobre 2014 fino al 30 giugno 2017, nel limite delle risorse disponibili (per l’Emilia-Romagna ammontano a 7.417.948 euro).

Antiriciclaggio: salta l’obbligo PEC entro il 31 ottobre

I soggetti destinatari della normativa antiriciclaggio (professionisti, revisori e intermediari finanziari) non sono più obbligati, entro il 31 ottobre p.v., a inviare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo PEC, tramite Entratel o Fisconline, se la PEC risulta già presente nell’indirizzario ufficiale presso il sito internet www.inipec.gov.it.

È quanto specificato nella risoluzione n. 88/E del 14 ottobre che chiarisce come l’Amministrazione fiscale può, attraverso l’Ini-PEC, acquisire direttamente gli indirizzi di posta elettronica certificata, escludendo così ulteriori obblighi da parte dei soggetti interessati.

Si consiglia di verificare la presenza della propria PEC all’indirizzo www.inipec.gov.it.